Il Vietnam ha sottoscritto una Convenzione contro le doppie imposizioni con molti Paesi, fra i quali anche l’Italia, con accordo sottoscritto il 26 novembre 1996 e ratificato in Italia con Legge n. 474/98, vigente in relazione ai periodi di imposta a decorrere dal 1° gennaio 1996. In estrema sintesi, la Convenzione fra Vietnam ed Italia prevede che:
1) I redditi derivanti da beni immobili sono tassati nello Stato in cui tale bene è situato (art. 6); 2) I redditi d’impresa sono tassati nello Stato di residenza, a meno che nell’altro Stato vi sia una stabile organizzazione, nel qual caso gli utili, per la parte prodotta da quest’ultima, saranno tassati nel Paese della fonte (art. 7); 3) I dividendi distribuiti da una società residente in uno Stato contraente ad un soggetto residente nell’altro Stato contraente sono tassati da quest’ultimo (art. 10) [...]
Le principali forme di investimento diretto dall'estero sono le seguenti: 1) impresa mista (joint venture, Jv) fra uno o più soci stranieri e uno o più soci vietnamiti, con quota di partecipazione straniera non inferiore al 30%; 2) contratto di cooperazione (business cooperation contract, Bcc; in pratica si tratta di una joint venture fra due partner, ma senza la costituzione di una nuova entità); 3) impresa controllata al 100% (foreign owned entreprise, Foe); 4) Build-Operate-Transfer (Bot), e forme connesse (Bto, Bt); sono contratti che consentono la gestione temporanea di progetti di infrastrutture [...]
L'agricoltura - un tempo settore portante dell'attività economica - ha visto una sensibile riduzione della sua quota percentuale nel Pil, pur restando il principale settore in termini di occupazione (oltre il 55% circa, includendo gli occupati in attività forestali). Le riforme hanno eliminato la dipendenza alimentare degli anni '80: oggi il Vietnam è il secondo esportatore mondiale di riso. L'espansione industriale è stata accentuata soprattutto nei comparti siderurgico, tessile e dell'abbigliamento. Il settore non statale è stato quello più dinamico [...]"